Chi incontra un ferito della vita e passa oltre indifferente, contribuisce a farne uno scarto. Lo sanno bene quei “buoni samaritani” dei nostri volontari che ogni giorno ne incontrano tanti di “feriti”, vittime di ingiustizie ma anche dei propri limiti ed errori, senza che ciò alimenti il pregiudizio nei loro confronti, ma generando al contrario un sentimento spontaneo di misericordia e un’azione di aiuto.
I nostri volontari che frequentano le carceri e si trovano ogni giorno a tu per tu con queste persone che portano vistosi segni dei loro fallimenti, sanno bene come medicare certe ferite; ma perché la cura abbia effetto necessita la collaborazione del “malato”, cioè la ferma volontà di sconfiggere il male e di compiere ogni sforzo di consapevolezza nel desiderio di cambiare, di “guarire”.
Da queste semplici premesse è nata la scelta del tema di quest’anno, il 15° del Premio per la solidarietà intitolato al nostro “Carlo Castelli” e rivolto a tutte le persone detenute: «No all’indifferenza: nessuno è uno scarto».
Così si legge nelle note che accompagnano il bando, la cui scadenza è come sempre fissata al 31 maggio:
Come ha ricordato Papa Francesco nella giornata dei poveri “a noi, specialmente a noi cristiani, tocca organizzare la speranza, tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno sociale e politico”. E così ha chiarito il suo pensiero: “Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita, le loro attese non potranno rifiorire”.
È proprio nell’indifferenza, nel pensare solo a se stessi e ai propri interessi immediati, nel non curarsi delle sofferenze altrui che si genera la cultura dello scarto: un fenomeno negativo che non riguarda solo l’economia e le cose, ma che si traduce inevitabilmente in violenza sulle persone e sul loro destino. I primi a esserne schiacciati sono i poveri di denaro, di parole, di relazioni.
Combattere la cultura dello scarto, avere attenzione per chi è in difficoltà, aiutare i deboli, chi è vittima d’ingiustizie e diseguaglianze vuol dire essere cittadini consapevoli e rispettosi della dignità che spetta a ogni essere umano in egual misura e che non può mai venir meno. Neppure chi si è macchiato di colpe può esserne privato neanche quando viene privato della libertà personale.
Se è vero che tutti sbagliamo nella vita, come dice ancora Papa Francesco “l’importante è non rimanere sbagliati”. L’ascolto, la relazione, la cura di chi ha bisogno d’aiuto restituisce dignità alle persone e contribuisce a rendere migliori noi e il mondo che abitiamo.
Dunque, l’indifferenza, che può sembrare una “non colpa”, si traduce invece in una grave omissione, in una mancanza di sensibilità e di attenzione, nel ritenere che non spetti a me farmi carico, prendermi cura dei problemi del prossimo, allontanandolo rapidamente dalla mia vista e dalla mia coscienza. Ma i suoi problemi sono anche i miei e lasciare che l’indifferenza avalli l’affermarsi della cultura dello scarto nuoce a me come all’intera umanità.
Chiediamo ai nostri volontari, alle nostre Conferenze e ai nostri Consigli Centrali di sostenere e di diffondere questa iniziativa presso gli istituti penitenziari dei loro territori. Informazioni e moduli di partecipazione sul sito internet www.sanvincenzoitalia.it
BANDO PREMIO CARLO CASTELLI 2022
SCHEDA PARTECIPANTE PREMIO CARLO CASTELLI 2022
NOTE SUL TEMA - PREMIO CARLO CASTELLI 2022