Con la voce di un bambino

Giornata mondiale dell'infanzia

In occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, che ricorre il 20 novembre 2021, pubblichiamo questo contributo di Rossana Ruggiero*

L'articolo è stato pubblicato anche sulla prima pagina de "L'Osservatore Romano" di sabato 20 novembre 2021

Giornata Mondiale dell'Infanzia
Giornata Mondiale dell'Infanzia

*Opera quale legale dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell'omonima Fondazione.

Con la voce di un bambino

Non è scontato non fare retorica quando il centro delle nostre parole e dei nostri pensieri sono i bambini e citare poeti, pittori, filosofi, che riconducono ai bambini lo stupore cui è necessario ritornare da grandi, ci rende eloquenti. Non lo è neppure quando, al contrario, ci serviamo delle notizie dei quotidiani, pregni del dramma umano infantile, o denunciamo che l’indicatore della sopravvivenza e/o le cause di esclusione della vita, non fanno presagire nulla in termini di speranza.  Ma in questo tempo, in cui urge parlare dei bambini, dobbiamo tener conto di tutto quello che abbiamo a disposizione, della meraviglia e della sofferenza, anche se questo induce a fare retorica. Parliamone oggi 20 novembre, in modo particolare, profittando della Giornata mondiale dell'infanzia, una data che ricorda la ratifica della Convenzione ONU del 1959, il trattato internazionale contenente i principi universali a tutela dei bambini e dei ragazzi del mondo. Parliamone con la consapevolezza che la situazione dell’infanzia, complessa e aggravata dalle condizioni di quei Paesi che non sono in grado di garantire adeguate condizioni di vita, è drammatica e la violazione dei diritti dei minori, rappresentano la violazione dei loro diritti umani; sapendo che ci sono bambini che vivono una vita degna e altri che sopravvivono e sono continuamente esposti al rischio di morte per via della povertà assoluta, del mancato accesso alle cure, della violenza, degli abusi, della discriminazione ed emarginazione. La tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, in particolare dei bambini, è ciò da cui partire per accettare le sfide che l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha lanciato a livello globale e raggiungere gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs): 17 goals che mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro le disuguaglianze, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani, tra cui il diritto alla salute e all’educazione per bambini e adolescenti.

Obiettivi importanti fondati, dunque, su una cultura della protezione del minore a partire dalla famiglia che accompagna il bambino nello sviluppo della propria individualità – come ci suggerisce anche il claim della Campagna di comunicazione ideata per la Giornata, Crescere insieme significa crescere liberi – per dar loro voce affinché conoscano i propri diritti. Insegnare ad un bambino che ha diritto alla vita, ad essere protetto contro ogni discriminazione, ha diritto di ricevere le cure migliori, cibo, vestiti e che la famiglia, le istituzioni e gli adulti si impegneranno perché questi diritti vengano salvaguardati, non è un obiettivo impossibile. Occorre diventare credibili ed evitare la tentazione di portarla per le lunghe. Alle false promesse, alle giustificazioni sul perdurante diffondersi della mortalità infantile nel mondo - non solo di popoli che arrancano per sopravvivere, ma di popoli che si reputano civili, affetti dal sintomo della deriva, dall’inguaribilità, svuotati di valori e di senso - siamo adusi. La Giornata mondiale dell'infanzia inviti tutti i Paesi del mondo a rispettare i bambini e a fermarsi in ascolto della loro voce che mormora: Non ho difese, se sono solo. Non posso sorridere, se non ricevo una carezza. Non posso guarire dalla malattia, se mancano le cure. Non posso provare amore, se non c’è nessuno che mi insegna ad amare. Non posso vivere una vita degna, se non c’è chi si accorge che ne ho una. Sul grande dono che i bambini sono per l'umanità, Papa Francesco ci racconta di aver visto nel mondo molti bambini felici, ma anche tanti vivere in condizioni non degne e che da come sono trattati i bambini si può giudicare una società (ud. gen. del 15.03.2015).

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