Rossana Ruggiero, legale dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell'omonima Fondazione, ci parla, in questo pezzo, del nuovo progetto del Consiglio Centrale di Roma della Società di San Vincenzo De Paoli:
Io amo l'Etiopia
Progetto umanitario del Consiglio Centrale di Roma della Società di San Vincenzo De Paoli
«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca (omissis), tutti chiamati a remare insieme», perché «nessuno si salva da solo» (cfr. Papa Francesco, Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia, 27 marzo 2020).
La riscoperta di appartenersi come fratelli e il bene che si può donare a chi è più fragile, anche se è lontano dalla propria terra, è il motore che ha mosso la delegazione del Consiglio Centrale di Roma della Società di San Vincenzo De Paoli, guidata dal Presidente Giuliano Crepaldi, in collaborazione con la omonima Federazione Nazionale ad ideare il Progetto umanitario ‘Io amo l’Etiopia’ e a raggiungere Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, lo scorso 16 luglio.
L’iniziativa, nata da una richiesta dei Padri della Missione di San Vincenzo De Paoli e delle Figlie della Carità Vincenziane in Etiopia, intende raggiungere una terra bisognosa di interventi umanitari per far fronte alla grave situazione economica e all’emergenza sanitaria, in cui sono coinvolti i bambini etiopi. Una sfida coraggiosa, che si aggiunge a quelle già affrontate, anche durante la pandemia, e a quelle ancora da intraprendere, ma rappresenta quel remare al largo per cercare insieme di approdare in un luogo sicuro, giacché come ci ricorda Papa Francesco: nessuno si salva da solo.
In Etiopia, le Figlie della Carità si pongono l’obiettivo di rispondere allo stato di emergenza, alla prevenzione del traffico di vite umane e ai bisogni impellenti di bambini e adolescenti, anche disabili, dei più poveri e maggiormente bisognosi, sentendo il dovere morale di fare tutto ciò che è possibile per la tutela della loro vita e del rispetto della dignità umana come valore unico ed inviolabile.
L’accoglienza, le cure mediche necessarie, l’istruzione sono il primo aiuto che le vincenziane offrono in Etiopia, soprattutto in un momento in cui la pandemia causata dal Covid-19, lo sfollamento di massa e l’attuale guerra del Tigray, hanno aggravato le necessità della popolazione ed è necessario che, alla chiamata di soccorso, ci sia sempre qualcuno disposto ad aiutare.
La delegazione, grazie alla guida di Suor Hiwot Zewde, della confraternita delle Figlie della Carità e Visitatrice delle Figlie della Carità in Etiopia, è stata condotta in visita nelle strutture da loro gestite e destinate all'educazione e all'istruzione – la scuola femminile conosciuta come St. Mary Catholic School e scuola elementare mista, sita nella parte più povera della città – nonché in quelle di cura e assistenza - il laboratorio medico, che offre gratuitamente ai malati di HIV e ai poveri prestazioni sanitarie e di laboratorio e la Alemachen Convalescent Home for Disabled Children -Rehabilitation Centre, la casa della convalescenza per bambini disabili e centro di Riabilitazione.
La Società di San Vincenzo De Paoli, con l’attuazione del Progetto umanitario “Io amo l’Etiopia”, auspica di poter rispondere alle richieste di aiuto attraverso la campagna nazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi per coprire tutti i costi necessari per aiutare i bambini etiopi (spese mediche, costi di viaggio e di accoglienza). Per una piena attuazione del Progetto, saranno rilevanti inoltre: il costante monitoraggio delle organizzazioni missionarie e delle sorelle vincenziane presenti in loco che segnaleranno i malati gravi e forniranno la documentazione medica sul singolo caso umanitario e il supporto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che metterà in campo la propria eccellenza, con la relativa presa in carico dei pazienti. In futuro, il Progetto si pone anche l’obiettivo di offrire l’assistenza per la cura di quelle patologie meno gravi che potrebbero essere trattate presso strutture sanitarie del posto; previsione, questa, che potrà attuarsi appena l'attuale situazione politica del Paese lo consentirà.
Altri due momenti significativi vissuti dalla delegazione durante il viaggio in Etiopia sono stati rappresentati dall’incontro con Sua Em.za il Cardinale Berhaneyesus D. Souraphiel e quello con il Nunzio Apostolico, Mons. Antoine Camilleri che fortemente sostengono e condividono le finalità del Progetto umanitario e la sua attuazione.
La delegazione vincenziana è rientrata in Italia certa di dover inderogabilmente salvare ogni vita umana possibile.